COS’E’ LA GRAFOLOGIA FORENSE O PERITALE O GIUDIZIARIA

“C on il crescere e il diffondersi della scrittura e dei mezzi che rappresentano e tramandano il pensiero denominati "documenti" sorse anche la necessità della protezione giuridica delle falsificazioni.
La Lex Cornelia, promulgata da Lucio Cornelio Silla (78 a.c.), è il primo strumento di tutela dei reati di falso (materiale ndr).
Nella legislazione giustinianea la protezione di tale reato, e quindi della materia grafica, diviene più estesa.
Sicchè le fonti sono antiche. 1
“Conseguentemente è pure antica la verificazione degli scritti contestati.
Si ha un’indicazione sicura nell’epoca di Costantino; Giustiniano cita nel Digesto (anno 579, notiziario n. 73) casi di indagine grafica”. 2
“A causa del fatto che i termini “esame forense di handwrihting” e “grafologia” (o “grafologia giudiziaria” o “grafologia forense”) sono spesso confusi e ricevono (erroneamente attribuito” equivalenza, a volte anche all’interno della magistratura, va sottolineato che c’è una chiara differenza fra loro.
Mentre entrambi si concentrano sulla scrittura, le domande a cui rispondono e i metodi che usano sono completamente diversi.
L’esame forense della calligrafia, così come molte altre discipline forensi, mira all’identificazione di una persona sulla base di una traccia (grafica ndr) che lasciano.

Proprio come nell’analisi forense del DNA o delle impronte digitali, l’identificazione deriva dall’unicità del genoma o dal modello di creste su una pèelle, l’esame forense della calligrafia (tracciato grafico ndr) si occupa di una traccia che mostra il comportamento neuromuscolare individuale di una persona.” 3
Dobbiamo a Ludwing Klages (Hannover 1872- Kilchberg – Zurigo 1956), partendo dalla sua elaborazione della legge dell’espressione e della rappresentazione (Vettorazzo, 1998; Giuffrè), alcune leggi fondamentali della grafologia e tra queste la legge che esprime il principio fondamentale che il segno grafico è la risultante dello stato globale dello scrivente ovvero che ogni movimento espressivo manifesta l’impulso del sentimento che lo genera ed è di pari intensità.
Così come S.Pellat (Les lois de l’ecriture, Paris, 1927), afferma (quinta legge di Pellat) che i meccanismi fisiologici generanti i gesti grafici sono in rapporto con lo stato organico del sistema nervoso centrale e variano in rapporto alle sue modificazioni (Vettorazzo, 1998; Giuffrè).
Il gesto grafico è anche in rapporto da una parte con le varietà dei sistemi nervosi costituzionali e dall’altra con le modificazioni momentanee di ciascun sistema e con fenomeni psichici cui corrispondono.
La grafologia peritale, non di rado si confronta con scritture che rilevano la rottura o l’alterazione dei normali e fisiologici meccanismi che regolano ed esprimono il processo scritturale, inteso come complessa attività neuro-fisio-muscolare.
Le deformazioni (rispetto alla normale grafia, cioè quella irripetibile e spontanea di ciascun soggetto sano) sono inevitabilmente registrate nella movimentalità che genera il precipitato tridimensionale del tracciato grafico. Al suo interno, tali alterazioni si cristallizzano nelle tre componenti ampiezza, velocità e profondità (Bravo, 1998, p. 13), in rapporto dinamico reciproco.

Il perito può quindi trovarsi nella necessità di accertare la genuina o la artificiosa origine dell’alterazione, dovendo spesso pronunciarsi sulla possibilità che due scritture riportanti indici grafici macroscopicamente differenti, possano o meno provenire dalla stessa mano.

1. A. Malinverni, Teoria del falso documentale, Giuffrè ed. Milano, 1968
2. N. Parisi in prefazione di”Grafologia Giudiziaria e Perizia Grafica, B. Vettorazzo, Giuffrè Ed. Milano 2004.
3. Manuale delle migliori pratiche per l’Esame forense della calligrafia – ENFSI-BPM-FHX-01, Ed. 03 – Ottobre 2020

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NEUROFISIOLOGIA DEL GESTO GRAFICO - ESTRATTO